Camminare senza stancarsi

Nel suo messaggio per la 39ma Giornata mondiale della gioventù, Papa Francesco esorta i giovani a superare stanchezza e noia.

 

La prossima Giornata Mondiale della Gioventù sarà celebrata a livello di Chiese locali il prossimo 24 Novembre, solennità di Cristo Re. Anche per questa occasione Papa Francesco ha inviato ai giovani di tutto il mondo un suo messaggio che punta lo sguardo all’imminente Giubileo.

Ispirandosi al versetto del profeta Isaia “Quanti sperano nel Signore camminano senza stancarsi”il messaggio parte dalla considerazione che oggi sono i giovani a pagare il prezzo più alto delle guerre e ingiustizie che attraverso i continenti: “Viviamo tempi segnati da situazioni drammatiche – scrive il Papa – che generano disperazione e impediscono di guardare al futuro con animo sereno: la tragedia della guerra, le ingiustizie sociali, le disuguaglianze, la fame, lo sfruttamento dell’essere umano e del creato. Spesso a pagare il prezzo più alto siete proprio voi giovani, che avvertite l’incertezza del futuro e non intravedete sbocchi certi per i vostri sogni, rischiando così di vivere senza speranza, prigionieri della noia e della malinconia, talvolta trascinati nell’illusione della trasgressione e di realtà distruttive”.

 

 

Anche in questo messaggio Papa Francesco ripete ai giovani di non stare a guardare la vita “dal balcone”, superando apatia e stanchezza, cioè quella condizione di chi vede e giudica il mondo “da dietro uno schermo, senza mai ‘sporcarsi le mani’ con i problemi, con gli altri, con la vita”. Le pressioni sociali su studio, lavoro, vita personale possono portare ad una comprensibile stanchezza umana e soprattutto spirituale che, però, “è come un cemento nel quale sono immersi i nostri piedi, che alla fine si indurisce, si appesantisce, ci paralizza e ci impedisce di andare avanti. Preferisco la stanchezza di chi è in cammino che la noia di chi rimane fermo e senza voglia di camminare!”. Per non parlare di quello “stato di apatia e di insoddisfazione di chi non si mette in cammino, non si decide, non sceglie, non rischia mai”.

 

 

Ecco, allora, che il Papa esorta i giovani a camminare nella speranza, la quale “vince ogni stanchezza, ogni crisi e ogni ansia, dandoci una motivazione forte per andare avanti”. Essa, infatti, è “una forza nuova, che Dio infonde in noi, che ci permette di perseverare nella corsa, che ci fa avere uno “sguardo lungo” che va oltre le difficoltà del presente e ci indirizza verso una meta certa: la comunione con Dio e la pienezza della vita eterna”.

Perciò, continua il Papa, bisogna imparare “a riposare come Gesù e in Gesù” riscoprendo il dono dell’Eucarestia facendone, per quanto è possibile, un appuntamento quotidiano.

 

 

Auspicando, infine, che molti giovani si incammineranno alla volta di Roma durante il tempo giubilare, Papa Francesco conclude il suo messaggio indicando i tre atteggiamenti necessari per vivere questo appuntamento da instancabili missionari della gioia: il ringraziamento particolarmente per il dono della vita, la ricerca di Dio e il pentimento per le scelte e le strade sbagliate che porta ad una autentica conversione del cuore.