Come Giovanni il Battista, ardenti della fede battesimale, illuminiamo e riscaldiamo i cuori freddi e bui di chi vaga nelle tenebre del mondo.
Dal Vangelo secondo Giovanni (5,33-36)
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei:
«Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato».
Giovanni era la lampada che arde e risplende. Per comprendere appieno questa affermazione di Gesù circa il Precursore, occorrerebbe tradurre più letteralmente il testo originale con “era la lampada accesa che risplende“. Nel dire “accesa” si comprende meglio l’accezione passiva dell’azione: Giovanni era la lampada accesa (da Dio). Come leggiamo all’inizio del Vangelo, “Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce” (Gv 1,8) che è il Verbo di Dio, la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Eppure, con la sua vita e le sue azioni, Giovanni ha fatto risplendere la verità e ha riscaldato i cuori facendoli innamorare della misericordia di Dio.
Anche noi oggi, ravvivando ogni giorno la fiamma della fede accesa in noi col Battesimo, siamo chiamati con parole e opere coerenti a riscaldare i cuori freddi e bui che hanno bisogno di sperimentare l’amore e la misericordia di Dio.