Mi segua

A chi non piace l’idea di un Gesù grandioso, potente, vittorioso, superstar?

Dal Vangelo secondo Marco (8,34-9,1)

In quel tempo, convocata la folla insieme ai suoi discepoli, Gesù disse loro:
«Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.
Infatti quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita?
Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi».
Diceva loro: «In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto giungere il regno di Dio nella sua potenza».

 

 

 

In ognuno di noi abita un Pietro che si ribella all’idea che Dio possa morire sulla croce per gli uomini, per tutti gli uomini, anche i più incalliti miscredenti e peccatori. Ci piace invece l’idea di un Gesù grandioso, potente, vittorioso, superstar, che si prende la rivincita sui peccatori.

Ma questa è una sequela falsa, fondata su una falsa idea di Dio e della propria presunta fede. Si segue Gesù come i “portaborse” che stando vicino al politico di turno si arrogano prerogative e poteri che non gli appartengono.

 

 

Esistono perciò due categorie di cristiani, quelli che sono anche discepoli, dietro Gesù, che pensano come Gesù, che si fanno umili come Gesù, che hanno assunto gli stessi sentimenti di umiltà e di obbedienza di Gesù, che sanno farsi piccoli fin quasi a scomparire, che non si vergognano delle parole del Maestro e della sua croce, che sanno dare gratuitamente ciò che gratuitamente hanno ricevuto; e poi ci sono i cristiani-portaborse che si mettono al posto di Gesù e pretendono di decidere chi gli può parlare e chi no, chi è degno di ricevere prebende e servigi, ma soprattutto sono alla ricerca e ostentano un prestigio e un potere personale che non hanno e, allo stesso tempo, sempre pronti ad abbandonare la barca al primo cenno di tempesta o di naufragio.

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