O Emmanuele, nostro re

La gioia è il primo frutto della grazia di sperimentare che Dio è con noi.

Dal Vangelo secondo Luca (1,39-45)

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.

Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.

Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

 

 

 

O Emmanuele, nostro re e legislatore:
v
ieni a salvarci, Signore, nostro Dio.

L’Emmanuele, il Dio-con-noi, ci raggiunge e si manifesta a noi attraverso molteplici mezzi (persone, eventi o situazioni), ma sempre nella gioia.
Maria, recandosi dalla cugina Elisabetta, porta insieme a Gesù che ha nel grembo, il saluto che lei stessa ha ricevuto da Dio: Rallegrati, il Signore è con te!

La gioia è il primo frutto della grazia, manifestazione di una fede autentica e della presenza e azione dello Spirito santo in noi. A noi Maria oggi rivolge il saluto della fede,  che Dio è l’Emmanuele, Colui che è dalla nostra parte, in nostro favore, sempre, perché questo è il suo Nome. Gioiamo insieme a lei, Madre di tutti i credenti.