Italia, un paese di camminatori

Nel 2024 in Italia le persone che hanno intrapreso un cammino ufficiale percorrendolo a piedi sono stati 122mila, portando la stima dei camminatori reali a quasi 200mila. Un trend in continua crescita.

 

 

Il mondo dei cammini e delle vie di pellegrinaggio in Italia è in continua crescita. Nel 2024, attraverso le cosiddette Credenziali, sono stati certificati 122 mila camminatori (+21% rispetto al 2023), con 1 milione e 435 mila i pernottamenti (+6%). Questi sono i due dati più importanti che emergono dalla rilevazione annuale del dossier “Italia, Paese di Cammini”, giunto all’ottava edizione.

Tenendo conto che il 26% di chi si mette in viaggio a piedi – secondo le risposte raccolte online – non ritira la Credenziale (cioè il “passaporto” del pellegrino che consente di dormire lungo gli itinerari in ospitalità convenzionate e, soprattutto, di ritirare il Testimonium una volta arrivati alla meta) e che 23 su un totale di 122 Cammini che hanno fornito i dati non hanno o non rilasciano tale documento, si può affermare con un buon grado di approssimazione che i camminatori del 2024 sono stati almeno 191mila che equivale ad un aumento del 29 per cento su base annua, rispetto al +24,4 per cento dell’anno. Segno che i cammini non sono più un “fenomeno” ma una realtà per molti territori con numeri in crescita di anno in anno.

 

 

Quello dei cammini si conferma quindi un settore turistico-alberghiero in crescita, nonostante il 2024 non sia stato un anno facile per il clima in Italia. E se tutte le Regioni risultano attraversate da cammini regionali o interregionali (con una concentrazione in Emilia Romagna, Toscana e Lazio), i dati del dossier dicono anche che i camminatori arrivano soprattutto dal Nord Italia: il 31 per cento dalla Lombardia, il 14 e il 13 per cento dall’Emilia Romagna e dal Veneto, l’11 per cento dal Piemonte. Variegate, poi, le motivazioni dell’intraprendere un cammino: la possibilità di stare nella natura, di vivere un’esperienza interiore (alla ricerca del benessere mentale ed emotivo), migliorare il benessere fisico, conoscere il territorio e luoghi mai visti, incontrare nuove persone, fare nuove esperienze. Il 26 per cento di chi si mette in cammino può essere definito anche “pellegrino” dato che dichiara di farlo esplicitamente anche per motivi religiosi o spirituali. Il 26 per cento di chi percorre un cammino lo fa da solo o da sola, il 39 per cento in due, il resto in gruppo. Le donne rappresentano il 51 per cento del totale.

 

 

Rispetto al più famoso e frequentato Cammino di Santiago de Compostela dove lo scorso anno sono arrivati alla meta quasi mezzo milione di persone, in Italia l’età media dei camminatori è un po’ più alta: il 32 per cento ha meno di 45 anni mentre per il Cammino di Santiago stiamo sul 47,7 per cento. Gli under 35 italiani cercano in un cammino delle esperienze sfidanti dal punto di vista fisico e che ci sia anche la possibilità di viverla con gli amici, mentre per chi ha meno di 25 anni un fattore chiave è l’abbordabilità dei costi.

Ma per quanti giorni si cammina in un anno? Il 40 per cento lo fa per 2-4 settimane, il 23 per cento da 3 giorni a 1 settimana; il 22 per cento si concede da 1 a 2 mesi; e, infine, c’è una fetta significativa di camminatori, il 15 per cento, che dichiara di stare in cammino più di due mesi all’anno percorrendo più itinerari diversi.

 

 

Insomma, se l’Italia in passato è stata una nazione di poeti, santi e navigatori, oggi gli italiani sembrano mantenere un aspetto sempre un po’ poetico, sicuramente sono meno religiosi ma molto camminatori. E se l’anno giubilare contribuirà ad innalzare ulteriormente la percentuale dei camminatori e pellegrini, chissà che non contribuisca anche a riappropriarci di quei sani sentimenti religiosi che abbiamo un po’ smarrito lungo il cammino della vita personale e della storia nazionale.