Evangelizzazione è…
stare con Gesù!

 

Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.

(At 2,42-43.46)

 

Le Porziuncole sono dei piccoli gruppi di massimo dodici membri che si riuniscono settimanalmente per la preghiera, la condivisione dell’esperienza quotidiana dell’Amore di Dio e dell’opera evangelizzatrice, l’ascolto della Parola e dell’insegnamento del sacerdote-responsabile.

L’esperienza del piccolo gruppo di fedeli che si riunisce nelle case per la crescita nel discepolato e nella missione è stata costitutiva della Chiesa nascente. Accanto a questa esperienza della vita di fede, le piccole comunità domestiche si inserivano nella più grande comunità di comunità che era la Chiesa locale sotto la guida dei Pastori e da essi animata e sostenuta col nutrimento della Parola e della Grazia dei sacramenti.

A partire dal III secolo, terminato il tempo delle persecuzioni da parte dell’Impero romano ed edificandosi dei luoghi di culto per la riunione delle assemblee, l’animazione della fede dei credenti viene a spostarsi lentamente nelle chiese e la vita cristiana viene quasi ad identificarsi con esse. Ancora oggi i cristiani sono definiti nel linguaggio popolare come coloro che “vanno in chiesa”, sorvolando il principio teologico che essi, uniti per la fede nell’unico Signore, sono essi stessi Chiesa, abitazione del Dio vivente.

 

 

San Francesco d’Assisi, nella sua epoca, formando delle piccole comunità di fratelli in luoghi – i conventi – in cui la fraternità condivide quotidianamente la preghiera, l’ascolto della Parola e le esperienze apostoliche, non fa altro che riportare l’esperienza ecclesiale alla sua primordiale vitalità. La prima di tale esperienza, presso la cappelletta di S. Maria degli Angeli detta Porziuncola, nella selva della piana di Assisi, diverrà il modello di riferimento di tutte le successive fraternità francescane che ben presto si diffonderanno in tutto il continente europeo e poi anche oltre.

Alla Porziuncola i frati sperimenteranno la comunione fraterna con Cristo e tra loro e quando raggiungeranno il numero di otto, si divideranno a due a due per andare a predicare il Vangelo per le strade del mondo. Alla Porziuncola ritorneranno per condividere le esperienze fatte, per crescere come araldi di Cristo nell’ascolto della Parola, nell’Eucaristia, nella preghiera, nella condivisione, nel servizio reciproco e verso gli ultimi, nell’impegno missionario, sotto lo sguardo e la protezione della Vergine Santissima. La Porziuncola per i frati è come il Cenacolo per gli Apostoli: luogo dove si incontra Cristo e di cui ci si nutre e luogo da cui si parte, con la potenza dello Spirito, per annunciare a tutti il Risorto.

In questo andirivieni dalla Porziuncola, il Signore aumentò il numero dei frati, tanto che dopo pochi anni, nel 1221, si raduneranno in questo luogo oltre tremila discepoli. Così ogni anno, significativamente a Pentecoste, Francesco convocava tutti i frati per esortarli con la Parola di Dio, per condividere le esperienze fatte nei luoghi dove il Signore li aveva posti, per darsi dei progetti per il futuro e per suddividersi ancora una volta verso i quattro angoli del mondo.

Per Francesco la Porziuncola, come luogo della fraternità che cresce e si moltiplica, è così importante che vi vuole morire, intimando i frati a non abbandonarla mai, e se vi fossero buttati fuori dalla porta ci sarebbero dovuti rientrare dalla finestra! 

 

 

Riassumendo, la Porziuncola è:

  • luogo di esperienza di comunione fraterna
  • luogo di ascolto della Parola e di crescita spirituale
  • luogo eucaristico e di preghiera
  • luogo di esperienza dello Spirito Santo sotto la guida di Maria
  • luogo da cui si parte per la missione
  • luogo a cui si ritorna per la condivisione
  • luogo dove si progetta il futuro
  • luogo dove si sperimenta la crescita numerica

Le Porziuncole sono pertanto il modo in cui i giovani del Movimento Giovanile Francescano, guidati e assistiti dai Frati Minori Conventuali della Provincia di Sicilia nella persona del frate-responsabile per la PG, rispondono non solo alla primordiale vocazione-missione laicale francescana, ma anche alle indicazioni della Chiesa del terzo millennio per la Nuova Evangelizzazione.

Così si esprimeva Papa Benedetto XVI nel settembre 2011 nella sua visita pastorale in Germania: «Le persone alle quali manca l’esperienza della bontà di Dio, hanno bisogno di luoghi, dove possano parlare della loro nostalgia interiore. Qui siamo chiamati a cercare nuove vie dell’evangelizzazione. Una di queste vie potrebbe essere costituita dalle piccole comunità, dove si vivono amicizie, che sono approfondite nella frequente adorazione comunitaria di Dio. Qui ci sono persone che raccontano le loro piccole esperienze di fede nel posto di lavoro e nell’ambito della famiglia e dei conoscenti, testimoniando, in tal modo, una nuova vicinanza della Chiesa alla società. A quelle persone appare poi in modo sempre più chiaro che tutti hanno bisogno di questo cibo dell’amore, dell’amicizia concreta l’uno con l’altro e con il Signore. Resta importane il collegamento con la linfa vitale dell’Eucaristia, perché senza Cristo non possiamo far nulla».

Giovanni Paolo II nella Redemptoris Missio (n. 51) già descriveva nei dettagli le caratteristiche delle cosiddette comunità di base: «Si tratta di gruppi di cristiani a livello familiare o di ambiente ristretto, i quali s’incontrano per la preghiera, la lettura della Scrittura, la catechesi, per la condivisione dei problemi umani ed ecclesiali in vista di un impegno comune. Esse sono un segno di vitalità della chiesa, strumento di formazione e di evangelizzazione, valido punto di partenza per una nuova società fondata sulla «civiltà dell’amore»… In esse il singolo cristiano fa un’esperienza comunitaria, per cui anch’egli si sente un elemento attivo, stimolato a dare la sua collaborazione all’impegno di tutti. In tal modo esse sono strumento di evangelizzazione e di primo annunzio e fonte di nuovi ministeri, mentre, animate dalla carità di Cristo, offrono anche un’indicazione circa il modo di superare divisioni, tribalismi, razzismi. Ogni comunità, infatti, per essere cristiana, deve fondarsi e vivere in Cristo, nell’ascolto della parola di Dio, nella preghiera incentrata sull’eucaristia, nella comunione espressa in unità di cuore e di anima e nella condivisione secondo i bisogni dei suoi membri».

Le Porziuncole sono aderenti nella sostanza al Metodo delle Cellule di Evangelizzazione così come sono delineate nello Statuto dell’Organismo Internazionale di Servizio delle Cellule Parrocchiali di Evangelizzazione approvato in maniera definitiva dalla Santa Sede nell’Aprile 2015.

Le Porziuncole essendo innestate nel carisma francescano garantito dalla guida diretta dei frati, al pari delle loro comunità locali conventuali, pur essendo pienamente inserite nella chiesa locale ne superano i confini a livello di membri e di apostolato. Le Porziuncole, pertanto, pur essendo nei singoli membri legate alle proprie parrocchie di appartenenza territoriale, sono per loro natura sovra-parrocchiali.

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