Evangelizzazione è…
portare Gesù ai fratelli!

 

Il figlio di Timeo, Bartimeo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: “Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!”. Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: “Figlio di Davide, abbi pietà di me!”. Gesù si fermò e disse: “Chiamatelo!”. Chiamarono il cieco, dicendogli: “Coraggio! Àlzati, ti chiama!”. Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: “Che cosa vuoi che io faccia per te?”. E il cieco gli rispose: “Rabbunì, che io veda di nuovo!”. E Gesù gli disse: “Va’, la tua fede ti ha salvato”. E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

(Mc 10,46-52)

Nelle vie e nelle piazze della vita notturna (in inglese: nightlife), specialmente il sabato sera, i discepoli-missionari MGF vanno ad incontrare i giovani per proporre loro una NIGHT of LIFE – Notte di Vita –, la possibilità cioè di sperimentare un incontro personale con Colui che è la Vita.

Già formati all’annuncio quotidiano di Cristo nelle Porziuncole, i giovani MGF, conformemente al loro carisma francescano, percorrono le vie della movida notturna per annunciare in semplicità, con poche parole e con la testimonianza personale, il Vangelo di sempre.

Noi crediamo che non occorre usare “specchietti per allodole” per accattivarsi la simpatia dei giovani che si sono in qualche misura allontanati da Cristo e dalla Chiesa. Il termine dell’evangelizzazione non siamo noi personalmente né il Movimento, ma Cristo unico Salvatore del mondo, Via Verità e Vita. Perciò, non andiamo in piazza a ballare e cantare per attirare a noi, ma andiamo incontro agli altri “mettendoci la faccia”, cioè raccontando la nostra esperienza di Cristo, di come ci ha trasformato la vita, noi che abbiamo vissuto come la maggior parte dei nostri coetanei nell’ignoranza dell’Amore di Dio.

San Francesco nella Regola non bollata (cap. XVI) da delle indicazioni di “stile” per quanti sono chiamati ad andare tra coloro che non conoscono Gesù:

…possono comportarsi spiritualmente in mezzo a loro in due modi. Un modo è che non facciano liti o dispute, ma siano soggetti ad ogni creatura umana per amore di Dio a e confessino di essere cristiani. L’altro modo è che quando vedranno che piace al Signore, annunzino la parola di Dio perché essi credano in Dio onnipotente Padre e Figlio e Spirito Santo, Crea­tore di tutte le cose, e nel Figlio Redentore e Salvatore, e siano battezzati, e si facciano cristiani, poiché, se uno non sarà rinato per acqua e Spirito Santo non può entrare nel regno di Dio. Queste ed altre cose che piaceranno al Signore, possono dire ad essi e ad altri; poiché dice il Signore nel Vangelo: «Chi mi riconoscerà davanti agli uomini, io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli»; e: «Chiunque si vergognerà di me e delle mie parole, il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando tornerà nella gloria sua e del Padre e degli angeli».

In obbedienza a questo mandato di Francesco d’Assisi, che è quello del Vangelo e della Chiesa:

  • andiamo a due a due, come fratelli in Cristo, per confessare la nostra fede;
  • evitiamo ogni disputa perché non dobbiamo difendere nessuno, ma solo proporre l’incontro con Gesù;
  • lo annunciamo con gioia e orgoglio, perché è grazie a Gesù che la nostra vita è stata liberata dalle tenebre del peccato e del non-senso;
  • offriamo, infine, un “dopo”, poiché non basta aver incontrato Gesù, ma occorre anche seguirlo come discepoli e diventare capaci di annunciarlo e di formare altri discepoli.