Il primo giorno di Agosto la popolazione mondiale ha terminato di consumare quanto la Terra può produrre in un anno. In Italia già tre mesi fa…
L’Earth Overshoot Day, il giorno in cui l’umanità finisce di consumare tutte le risorse che la Terra può produrre in un anno e comincia a consumare le risorse dell’anno successivo, quest’anno è arrivato lo scorso primo di Agosto.
Lo ha reso noto sul suo sito il Global Footprint Network, l’associazione internazionale di ricerca che dal 1971 calcola questa giornata. In quell’anno l’Earth Overshoot Day cadeva il 25 Dicembre. Nel 1980 era già sceso al 16 Novembre mentre già dopo dieci anni, nel 1990, cadeva il 18 Ottobre.
All’alba del nuovo millennio, nel 2000, le risorse mondiali dell’anno venivano consumate il 17 Settembre (il 13 settembre nel 2001). Dieci anni dopo, nel 2010, l’Earth Overshoot Day cadeva il 10 Agosto. Nel 2020 ìè risalito al 16 Agosto, ma è stato un miglioramento effimero, dovuto al lockdown della pandemia. Infatti, già nel 2021 era ridisceso al 3 Agosto, nel 2022 al primo giorno del mese, nel 2023 al 2 e infine quest’anno di nuovo al primo di Agosto.
L’Earth Overshoot Day rappresenta il momento in cui la domanda di risorse naturali da parte dell’umanità supera la capacità della Terra di rigenerarle durante l’anno. Significa, pertanto, che attualmente tutte le persone del mondo stanno utilizzando 1,7 volte le risorse naturali del Pianeta più velocemente rispetto a quanto gli ecosistemi ci mettono per rigenerarsi: in breve, è come se dal primo di Agosto fossimo tutti in debito ecologico.
Per soddisfare i nostri bisogni e il progresso stiamo continuando, anno dopo anno, ad erodere il capitale naturale. La deforestazione, la pesca intensiva, l’erosione del suolo e la generale perdita di biodiversità stanno aggravando quella crisi del clima che porta ad eventi meteo sempre più intensi e frequenti e che impatta direttamente anche sulla produzione alimentare. Un circolo vizioso da cui non riusciamo a trarci fuori. L’Overshoot Day sta perciò a ricordarci che dopo solo sette mesi da inizio anno la popolazione mondiale ha già consumato tutte le risorse (quelle che poi la natura può rigenerare) di un anno intero.
Ma a livello nazionale, siamo messi peggio. Oggi per soddisfare i consumi annui degli italiani sarebbero necessarie più di 4 Italie. L’Overshoot day italiano, infatti, nel 2024 è stato raggiunto nel primo semestre dell’anno, cioé il 19 Maggio scorso.
Se tutti gli umani vivessero e consumassero come noi italiani, servirebbero le risorse di oltre 2 pianeti e mezzo (2,6 per l’esattezza). A fronte di un gran parlare di ecosostenibilità, transizione energetica ed ecologica, la verità è che per gli italiani l’equilibrio con la natura e le sue risorse è lungi da essere raggiunto. Ma è in generale in tutta Europa che si consuma più di quanto la terra riesce a produrre naturalmente in un anno.
Occorre, allora, rimodellare le nostre abitudini quotidiane prima che il Pianeta ci chieda il conto in maniera estrema, a partire da poche semplici domande: Quanto del cibo che mangiamo è fresco, di stagione (confezionato o meno) e prodotto a livello locale? Per quanto possa essere fresco ed ecologico, può aver compiuto diversi chilometri, se non migliaia, tra aereo e camion… Quanto cibo buttiamo ogni settimana? In Italia buttiamo quasi 30 kg di cibo a testa l’anno! E ancora: quanti rifiuti produciamo? Compiamo una buona e attenta differenziazione dei rifiuti? Siamo attenti ai consumi energetici, magari provenienti da fonti rinnovabili? Consumiamo acqua più del necessario e inutilmente per l’igiene personale? Come ci muoviamo in città? Condividiamo l’auto con altre persone o viaggiamo sempre da soli? Usiamo i mezzi pubblici?
Da quasi un decennio la data globale dell’Overshoot Day globale è stabile ma con lo sfruttamento e il consumismo eccessivo che porta all’impoverimento della biosfera si teme che già nel 2030 potremmo arrivare a consumare praticamente l’equivalente di due Pianeti.