Chi viene a me non avrà fame

La fede esige una vita da discepolo che si nutre della volontà del Maestro.

Dal Vangelo secondo Giovanni (6,35-40)

In quel tempo, disse Gesù alla folla:

«Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete.

Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

 

 

 

Gesù parla di cose spirituali ma quasi sempre la gente, di ieri e di oggi, lo interpreta in senso materiale. Gesù parla di rinascita a vita nuova nello Spirito e Nicodemo lo interpreta con un nascere di nuovo dal grembo della propria madre; Gesù parla di un’acqua che disseta per la vita eterna e la samaritana  la interpreta come un’acqua di rubinetto posto-casa; Gesù parla di un pane fatto di vita e di vita eterna e i giudei intendono un pane che ti resta fresco per tutta la vita.

Gesù risponde molto chiaramente: “Io sono il pane della vita! Chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete”. Mangiare il pane del cielo è lo stesso che credere in Gesù. È credere che lui è venuto dal cielo come rivelazione del Padre e per compiere il disegno di vita e di amore del Padre.

Dopo la conversazione con la Samaritana, Gesù aveva detto ai suoi discepoli: “Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato!” (Gv 4,34). In questa conversazione sul pane del cielo, Gesù tocca lo stesso tema: “Sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti l’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell’ultimo giorno”. Questo è il cibo che dobbiamo ricercare: fare la volontà del Padre del cielo. Mentre noi cerchiamo un pane per vivere, anzi per sopravvivere al vivere quotidiano, Gesù ci offre la Vita, una vita senza tramonto. È questo il pane che alimenta la vita, che le da sapore, che le indica un obiettivo alto ed eterno. È con questo pane, col fare nostra la volontà del Padre, che comincia la vita eterna, una vita che è più forte della morte!

 

 

Nel sacramento del pane eucaristico, compimento del progetto d’amore di Dio per l’uomo in Cristo Gesù, Dio stesso ci offre il senso, il nutrimento e il culmine della nostra vita. Alla sua presenza impariamo a vivere ed amare come lui  e a desiderare di immergerci nell’infinito racchiuso in quel piccolo pezzo di pane.