Guai a te!

Nel Regno di Dio non ci sono poltrone riservate ai soli spettatori.

Dal Vangelo secondo Matteo (11,20-24)

In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite:

«Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.

E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».

 

 

 

Che hanno fatto di così terribile i cittadini di Corazìn, di Betsàida e perfino di Cafàrnao, la città di Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni? Dalla bocca di Gesù è raro ascoltare parole dure e invettive, parole di condanna inappellabili. Gesù le ha pronunciate nei confronti e negli scontri con gli scribi e i farisei, con i sacerdoti e i rabbini, additati come ipocriti, interpreti disonesti delle scritture, arroganti e arrivisti sulle spalle della povera gente considerata “maledetta” perché ritenuta da essi ignorante, senza istruzione, impura in quanto incapace di osservare le norme e le tradizioni.

 

 

Ma che colpa avranno avuto questi poveri abitanti città di confine, lontani fisicamente e moralmente dalla gerarchia religiosa di Gerusalemme, ma invece tanto vicini a Gesù che si è fatto loro concittadino e spesso ha predicato e operato prodigi in tutte le città costiere del lago di Tiberiade? La risposta è “niente”; non hanno letteralmente fatto niente! Hanno ascoltato la parola di Gesù ma non si sono mossi per metterla in pratica, non hanno manifesto alcuna intenzione di cambiare vita, di convertirsi al Vangelo. Hanno goduto di innumerevoli guarigioni e prodigi operati da Gesù e dai suoi apostoli, ma il cuore è rimasto lacerato dal peccato. Tanta Grazia è caduta invano come pioggia sulla pietra infeconda, come seme sulla strada o in mezzo alle spine. Tanto vicini a Gesù eppure tanto distaccati!

Una pagina di Vangelo, questa, che risuona come ammonimento anche per i tanti cristiani di oggi, cosiddetti “vicini”, eppure tanto distanti e distaccati, “lontani” nel cuore e con la vita dalla Parola ascoltata e dalla Grazia offerta nei sacramenti. Si va in chiesa magari ogni santa domenica, ma come si andasse al cinema o al teatro, ad “assistere”, mai a “partecipare”, a restare spettatori muti piuttosto che diventare protagonisti della Grazia.