Un granello di senape

Cos’è la Parola di Dio per l’uomo di oggi?

Dal Vangelo secondo Matteo (13,31-35)

In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Aprirò la mia bocca con parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».

 

 

 

Cos’è un granello di senape? Eppure, dentro questo piccolissimo seme c’è una vita pronta ad esplodere. Basta un po’ di terra buona, anzi per la pianta di senape neanche questa.
Cos’è la farina se non polvere di semi? Eppure, basta un po’ di acqua e lievito per farla diventare buon pane capace di nutrire una intera famiglia per giorni.

Cos’è la Parola di Dio per l’uomo di oggi? Quanto disprezzo verso i testi biblici da parte dell’uomo moderno: cose anacronistiche, ridicole, per gente ignorante e credulona… insegnamenti importanti ma inapplicabili oggi… discorsi morti nel tempo… Ma «ciò che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono» (1Cor 1,27-28).