Grande non è chi presume di non aver bisogno di niente e di nessuno, ma chi sa riconoscersi piccolo di fronte alla grandezza di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca (9,46-50)
In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».
Grande non è chi presume di non aver bisogno di niente e di nessuno, bensì chi riconosce la verità della propria piccolezza di fronte a Dio e il proprio bisogno di Lui.
Non si tratta di essere infantili (bambini in senso negativo, capricciosi e ribelli) e neanche di indossare delle maschere di piccineria per pretendere attenzioni e ricompense esclusive.
Piccolo, come il bimbo che Gesù prende tra le sue braccia, è chi ogni giorno si rende tale ponendosi interamente e fiduciosamente nelle mani del Padre, chi sa dire ogni giorno il suo “Mi fido di te”.
San Paolo affermava di vivere tutto affidato a quell’amore che ha dato tutto sé stesso per lui: «Questa vita, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato sé stesso per me» (Gal 2,20).