Tre verbi contro lo stress

… e non hanno niente a che fare con lo stare seduti senza nessuno intorno!

 

 

Oggi la parola stress è diventata quasi un intercalare nel linguaggio quotidiano. Siamo tutti un po’ stressati. Lo siamo in una maniera positiva quando dobbiamo affrontare un prova che richiede molta energia, lo siamo in maniera negativa quando, per esempio, le nostre giornate sono così piene che non abbiamo neanche cinque minuti per noi stessi.

Siamo tutti un po’ stressati

L’eccessivo carico di lavoro e impegni, quali lo studio in vista di un esame, le scadenze per la consegna di un elaborato o di un prodotto o risultato aziendale, è oggigiorno una condizione comune alla maggior parte dei giovani. La vita moderna è frenetica, scandita da ritmi assillanti e con un sovraccarico di incombenze che rendono le giornate sempre più cariche di cose da fare, mentre il monte ore giornaliero è sempre lo stesso!

Per l’uomo moderno – a differenza dei nostri nonni e bisnonni che dopo un’attività stressante potevano contare su un adeguato tempo di recupero – le ore della giornata si susseguono senza tregua, tra lavoro o studio, cura degli ambienti abitativi, traffico in città, file agli sportelli o alla cassa del supermercato…

Si vede bene che in tutto questo frenetico rincorrersi di impegni e di cose necessarie, non c’è spazio per sé stessi. Certo, tutto è fatto per il proprio benessere, ma paradossalmente è proprio il nostro ben-essere psicofisico che ne paga le spese!

Cosa fare per non sprofondare?

È importante allora fare qualcosa che ci piace come ascoltare la musica preferita o trascorrere almeno un’ora con gli amici in un clima rilassante e divertente, tanto dalle otto di sera alle otto del mattino non succede niente di nuovo (tranne che non lavoriate nel settore dell’entertainment o della ristorazione!), ma senza tirare tardi, affaticando il proprio corpo e/o privandolo del necessario riposo.

Riposatevi un po’…

Nei vangeli c’è un episodio (Marco 6,30ss) in cui i discepoli di Gesù sono talmente affaticati dall’andirivieni della gente che “non avevano neanche il tempo di mangiare”. Allora Gesù disse loro: “Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’“. Gesù comprende quanto sia necessario per i suoi discepoli “staccare la spina” per un po’.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: “Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare”. Ma egli rispose loro: “Voi stessi date loro da mangiare“. E avvenne che, condividendo il poco cibo che avevano tra le mani, si realizzò il famoso miracolo del pane che sfamò ben cinquemila persone!

E fu così che l’agognata “ora d’aria” svanì come nebbia al sole… o forse no. I discepoli di Gesù, infatti, vissero tre momenti interessanti che potremmo definire antistress: incontrano persone nuove, ascoltano qualcosa di interessante, fanno qualcosa di bello e appagante insieme.

Quando una persona è stressata non vorrebbe incontrare nessuno o al massimo una persona amica su cui scaricare il proprio malessere. Incontrare persone nuove, invece, ci permette di non ripiegarci su noi stessi e il proprio malessere. I discepoli hanno poi avuto modo di ascoltare qualcosa di bello e interessante. Ed, infine, a loro volta fanno qualcosa di altrettanto bello e appagante: condividono; condividono le loro preoccupazioni, condividono le loro risorse, anche se povere, ed infine sono gratificati dell’esperienza fatta. Un vero miracolo!

Antistress certificati

I corsi Alpha, gli Incontri HD, quelli dei Discepoli Francescani così come le altre occasioni di incontro dei giovani MGF, sono dei veri antistress e lo sperimentiamo settimanalmente con i nostri ospiti. Sono proprio essi che alla fine di una giornata di studio o di lavoro ci testimoniano quanto è stato bello trascorre quell’ora e mezza insieme, con persone nuove, mangiando insieme, parlando liberamente senza alcuna pressione delle cose che ci si porta dentro piuttosto che ascoltando qualcosa di interessante, magari da parte di coetanei che hanno fatto delle esperienze fantastiche nella propria vita.

Scoprire che quei giovani che animano la serata o che servono la cena, sono gli stessi che qualche mese prima erano arrivati ad una serata MGF un po’ per caso, un po’ per curiosità, un po’ per provare se fosse tutto vero quello che si sentiva dire in giro, sbalordisce e intriga fino al punto che si vuole restare a parlare oltre l’orario di fine serata. Ma è già ora di dare al corpo il suo meritato riposo.

Alla prossima serata… intanto teniamoci in contatto!