Io sono venuto come luce

Piuttosto che maledire l’oscurità, accendiamo la luce della fede!

Dal Vangelo secondo Giovanni (12,44-50)

In quel tempo, Gesù esclamò:

«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.

Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.

Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».

 

 

 

La fede cristiana, considerata da molti come alienante dalla vita, è in realtà tutto il contrario. Essa non ci catapulta in un altro mondo, bensì ci fa vivere le vicende di questo mondo in un’ottica nuova. È come quando si sta dentro una stanza buia: non si ha la giusta percezione di noi stessi né di ciò che ci circonda, ci si muove goffamente e si inciampa, non si conosce la giusta collocazione delle cose né si riesce a collocarle con facilità… Ma se accendiamo la luce, allora tutto cambia: la prospettiva, la percezione, la relazione con gli oggetti e le persone.

Così è la fede: ci fa sperimentare in modo diverso la nostra realtà quotidiana, la relazione con le persone e le cose del mondo, il loro senso e il loro valore, ma soprattutto è più difficile che si inciampi o ci si scontri.

Perciò, piuttosto che maledire l’oscurità, accendiamo la luce della fede che si manifesta a noi attraverso la Parola di Dio contenuta nelle Scritture, lampada ai nostri passi e luce sul nostro cammino.