Da dove gli vengono queste cose?

Quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti.

Dal Vangelo secondo Marco (6,1-6)

In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.

Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.

Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.

Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

 

 

 

Gesù sa molto bene che “nessuno è profeta nella sua patria”. Spesso, infatti, la troppa familiarità con gli altri ci porta piuttosto che alla stima alla loro disistima o a non accorgerci e apprezzare quale tesoro si nasconde in essi. Il preconcetto allora diventa come un muro che impedisce di aprirsi al bello che c’è nell’altro. Perciò Gesù, pur volendo, non compie nulla di eccezionale, anche se i compaesani devono ammettere che la sua parola, il suo modo di insegnare, è stupefacente.

Ma è questa la logica di Dio: «Quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti». (1Cor 1,27)

E così, dinanzi alla porta chiusa della sua comunità, “cominciò a percorrere i villaggi, insegnando”. L’esperienza del rifiuto spinge Gesù a cambiare direzione. Lui si dirige verso altri villaggi e, come vedremo nel vangelo di domani, coinvolge i discepoli nella sua missione dando istruzioni su come devono continuarla.

Ancora oggi, laddove la comunità ecclesiale si chiude in sé stessa, si lascia affascinare sì dalla Parola, senza però credere in essa, senza lasciarsi smuovere nella direzione da essa indicata, il Signore sceglie uomini e donne al di fuori di essa – con grande scandalo dei cosiddetti “vicini” – con i quali continuare la sua missione di salvezza.