Nove parole per nove giorni: Preghiera

Piccola novena in preparazione alla solennità di San Francesco – 9

 

 

Siamo arrivati all’ultimo giorno di questa nostra piccola novena online in preparazione alla solennità di san Francesco, mettendo in evidenza nove parole che caratterizzano, sicuramente insieme a tante altre ancora, la Regola non bollata di cui ricorrono gli ottocento anni dalla sua stesura.

L’ultima parola – preghiera – caratterizza la parte finale di questo testo che per sua natura dovrebbe essere solo normativo. Invece al cap. XXIII troviamo una lunga preghiera di lode e di rendimento di grazie a Dio che è il Bene, tutto il Bene e il sommo Bene. Una lode che manifesta la grandezza della fede di Francesco nei confronti di Dio, Padre creatore di ogni cosa e di ogni uomo, in cui tutto si ricapitola.

Entrando in questa preghiera ci si sente veramente piccoli come l’autore dell’Apocalisse di fronte al trono dell’Altissimo nella Gerusalemme del cielo. C’è Dio, uno e trino, ci sono tutti gli angeli e tutti i santi, tutte le categorie degli uomini, e poi c’è l’orante, Francesco, che mette fondo a tutto il vocabolario possibile per dire il suo grazie per questa esperienza di vita scritta nei capitoli precedenti. È come se la Regola e vita dei frati minori fosse già esperienza di paradiso, gli desse di vivere già al cospetto glorioso di Dio.

Qualche studioso dei testi francescani osa dire che questo rendimento di grazie, come un prefazio liturgico, è l’espressione di come Francesco sperimentasse la vita fraterna del suo Ordine religioso, cioè un’esperienza eucaristica, di vera e profonda comunione con Dio, per mezzo di Gesù Cristo, nello Spirito santo.

Certamente Francesco è un uomo veramente carismatico, che lascia fluire senza impedimento le parole che lo Spirito gli mette nel cuore. Ed è allo stesso tempo un vero contemplativo che non solo guarda a Dio, ma già si sperimenta al suo cospetto, immerso totalmente in Lui nella comunione dei santi. Vive il non-ancora della patria del cielo nel già della fraternità sulla terra.

Per molti il vivere il Vangelo in fraternità costituisce un peso, una difficoltà insormontabile a vivere serenamente la propria vita e la propria fede. Francesco ci insegna che quando consegniamo la nostra vita al Signore vivendo il suo Vangelo con radicalità, allora il cielo scende sulla terra, il Paradiso è già qui tra noi in una esperienza d’amore e di comunione universali senza ostacoli, divisioni e frapposizioni.

Non ci rimane, in conclusione, di immergerci con Francesco nel Paradiso, pregando con le sue stesse parole:

Onnipotente, santissimo, altissimo e sommo Dio, Padre santo e giusto, Signore Re del cielo e della terra, per te stesso ti rendiamo grazie, perché per la tua santa volontà e per l’unico tuo Figlio con lo Spirito Santo hai creato tutte le cose spirituali e corporali, e noi fatti a tua immagine e somiglianza hai posto in Paradiso. E noi per colpa nostra siamo caduti.


E ti rendiamo grazie, perché come tu ci hai creato per mezzo del tuo Figlio, cosi per il santo tuo amore, col quale ci hai amato, hai fatto nascere lo stesso vero Dio e vero uomo dalla gloriosa sempre vergine beatissima santa Maria, e, per la croce, il sangue e la morte di Lui ci hai voluti redimere dalla schiavitù.


E ti rendiamo grazie, perché lo stesso tuo Figlio ritornerà nella gloria della sua maestà per destinare i reprobi, che non fecero penitenza e non ti conobbero, al fuoco eterno, e per dire a tutti coloro che ti conobbero e ti adorarono e ti servirono nella penitenza: Venite, benedetti dal Padre mio, entrate in possesso del regno, che vi è stato preparato fin dalle origini del mondo.


E poiché tutti noi miseri e peccatori, non siamo degni di nominarti, supplici preghiamo che il Signore nostro Gesù Cristo Figlio tuo diletto, nel quale ti sei compiaciuto, insieme con lo Spirito Santo Paraclito ti renda grazie così come a te e a lui piace, per ogni cosa, Lui che ti basta sempre in tutto e per il quale a noi hai fatto cose tanto grandi. Alleluia.


E per il tuo amore supplichiamo umilmente la gloriosa e beatissima Madre sempre vergine Maria, i beati Michele, Gabriele e Raffaele e tutti i cori degli spiriti celesti: serafini, cherubini, troni, dominazioni, principati, potestà, virtù, angeli, arcangeli; il beato Giovanni Battista, Giovanni evangelista, Pietro, Paolo, e i beati Patriarchi, i profeti, i santi innocenti, gli apostoli, gli evangelisti, i discepoli, i martiri, i confessori, le vergini, i beati Elia e Enoch e tutti i santi che furono e saranno e sono, affinché, come a te piace, per tutti questi benefici rendano grazie a Te, sommo vero Dio, eterno e vivo, con il Figlio tuo carissimo, il Signore nostro Gesù Cristo e con lo Spirito Santo Paraclito nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.


E tutti coloro che vogliono servire al Signore Iddio nella santa Chiesa cattolica e apostolica, e tutti i seguenti ordini: sacerdoti, diaconi, suddiaconi, accoliti, esorcisti, lettori, ostiari, e tutti i chierici, e tutti i  religiosi e le religiose, tutti i conversi e i fanciulli, i poveri e i miseri, i re e i principi, i lavoratori e i contadini, i servi e i padroni, tutte le vergini e le continenti e le maritate, i laici, uomini e donne, tutti i bambini, gli adolescenti, i giovani e i vecchi, i sani e gli ammalati, tutti i piccoli e i grandi e tutti i popoli, genti, razze e lingue, tutte le nazioni e tutti gli uomini d’ogni parte della terra, che sono e saranno, noi tutti frati minori, servi inutili, umilmente preghiamo e supplichiamo perché perseveriamo nella vera fede e nella penitenza, poiché nessuno può salvarsi in altro modo.


Tutti amiamo con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente, con tutta la capacità e la fortezza, con tutta l’intelligenza, con tutte le forze, con tutto lo slancio, tutto l’affetto, tutti i sentimenti più profondi, tutti i desideri e la volontà il Signore Iddio, il quale a tutti noi ha dato e dà tutto il corpo, tutta l’anima e tutta la vita; che ci ha creati, redenti, e ci salverà per sua sola misericordia; Lui che ogni bene fece e fa a noi miserevoli e miseri, putridi e fetidi, ingrati e cattivi.


Nient’altro dunque dobbiamo desiderare, niente altro volere, nient’altro ci piaccia e diletti, se non il Creatore e Redentore e Salvatore nostro, solo vero Dio, il quale è il bene pieno, ogni bene, tutto il bene, vero e sommo bene, che solo è buono, pio, mite, soave e dolce, che solo è santo, giusto, vero, santo e retto, che solo è benigno, innocente, puro, dal quale e per il quale e nel quale è ogni perdono, ogni grazia, ogni gloria di tutti i penitenti e giusti, di tutti i santi che godono insieme nei cieli.


Niente dunque ci ostacoli, niente ci separi, niente si frapponga.

E ovunque, noi tutti, in ogni luogo, in ogni ora e in ogni tempo, ogni giorno e ininterrottamente crediamo veramente e umilmente e teniamo nel cuore e amiamo, onoriamo, adoriamo, serviamo, lodiamo e benediciamo, glorifichiamo ed esaltiamo, magnifichiamo e rendiamo grazie all’altissimo e sommo eterno Dio, Trinità e Unità, Padre e Figlio e Spirito Santo, Creatore di tutte le cose e Salvatore di tutti coloro che credono e sperano in lui, e amano lui che è senza inizio e senza fine, immutabile, invisibile, inenarrabile, ineffabile incomprensibile, ininvestigabile, benedetto, degno di lode, glorioso, sopraesaltato, sublime, eccelso, soave, amabile, dilettevole e tutto sopra tutte le cose desiderabile nei secoli dei secoli. Amen.