Lo scorso primo ottobre è uscito un testo dell’arcivescovo di Torino, Mons. Roberto Repole, sull’attualità di san Francesco d’Assisi.
«Sperare è ancora possibile. Il messaggio di san Francesco, una luce oltre il buio del nostro tempo» è il titolo del saggio di Mons. Roberto Repole, arcivescovo di Tornino, edito da Piemme, nelle librerie dallo scorso primo ottobre.
Cosa può dirci un uomo del 1200 come san Francesco rispetto alle sfide che siamo chiamati ad affrontare nel nostro tempo, nel nostro mondo in continuo mutamento? Cosa rende unico il «santo poverello», e perché è considerato ancora oggi una delle figure più importanti non solo della Chiesa, ma della storia dell’umanità? Sono solo alcune delle questioni su cui indaga l’arcivescovo di Torino Roberto Repole in questo suo ultimo lavoro.
«Nel panorama della storia umana – riflette l’arcivescovo – poche figure risplendono con la stessa intensità di san Francesco d’Assisi». Per il presule, il Poverello d’Assisi «non è un personaggio relegabile nei secoli passati, ma una presenza vibrante che parla ancora e direttamente agli uomini e alle aspirazioni del nostro tempo».
Pubblichiamo di seguito un estratto del libro.
La lezione francescana è di grande sprone ad affrontare la nostra epoca, che registra mutamenti inaspettati anche solo rispetto a qualche decennio fa. Il primo grande stimolo che ci viene dal santo di Assisi è a non fuggire questo mondo, ad abitarlo appieno e a vedere con lucidità quanto sta accadendo, senza negarsi nulla. Qualcosa che è valido per i cristiani, ovviamente, ma che può essere utile per qualunque donna e uomo voglia mantenere lucidità. Ci sono infatti rimozioni o negazioni del reale di cui tutti, pur in modi diversi e a volte antitetici, si può essere vittime. Pensando specificamente a ciò che è chiamata a fare la comunità dei credenti in Cristo, si può prospettare anzitutto la capacità di leggere anche questo tempo come abitato da Cristo, vivo nello Spirito. Nella misura in cui si considera Cristo come principio, fine e centro del mondo e della storia, non si può ritenere che esista un’epoca disabitata da Lui. Anche l’attuale cambiamento d’epoca avviene sotto lo sguardo e la presenza di Cristo vivente. Con Francesco e come lui, possiamo trovare perciò nella Scrittura la luce per orientarci in una società in rapido mutamento e per trasformare le problematiche e le crisi in opportunità di crescita. E questo può valere anche per le persone che più faticano ad affrontare il presente, per esempio gli anziani, che spesso si sentono spaesati di fronte alle alterazioni socio-politico-religiose degli ultimi decenni. Che cosa bisogna vedere e su che cosa deve essere operato il discernimento alla luce della fede? È difficile rispondere sinteticamente, anche perché la contemporaneità è caratterizzata da una grande “complessità”. Si può tuttavia tentare di leggere alcuni macrofenomeni da riconoscere e abitare: sia a livello socio-culturale, sia sul piano specificamente religioso.