Tarsis o Ninive?

Si può sfuggire alla Missione che Dio ci ha affidato? Accompagnati dalle pagine del libro del profeta Giona i leader del Progetto Discepoli si sono confrontati sulla responsabilità della missione loro affidata.

Un weekend intenso, breve o troppo lungo? Non lo si può racchiudere in preconcetti e/o aggettivi ben precisi. È stato “semplicemente” il weekend della VI Leaders Conference – annuale incontro di verifica, formazione e programmazione dei leaders del Progetto Discepoli.

Attraverso la figura del profeta Giona, leaders e co-leaders del Progetto Discepoli hanno discusso sulla missione che Dio ha dato a ciascuno di loro e soprattutto la domanda che li ha accompagnati in questi giorni è stata: “È possibile sfuggire a tale missione?”.

A piccoli passi, tematica dopo tematica, è emerso che probabilmente dentro ognuno di noi alberga un piccolo Giona ma è emerso anche che dentro ognuno di noi vi è quella santa e sana follia di cui San Francesco ne è nostro maestro, che è tipica di chi avendo fatto un incontro reale con Gesù e la sua misericordia, non riesce a tenerli per se ma sente di doverli portare ai fratelli.

I leaders e co-leaders hanno vissuto momenti di confronto tra loro mettendo in luce punti di forza e punti di debolezza, uniti in Cristo nella gioia e nella fraternità, riconoscendo che c’è una Ninive per ciascuno di noi che attende di essere visitata, che attende di ricevere parole di salvezza, che attende di sapere che Gesù li ama!

L’unico filo conduttore che ha caratterizzato questi tre giorni di confronto e dialogo è stato l’Amore, quell’Amore che è sublime, svincolato da etichette o ruoli, quell’Amore che permea le viscere e ci rende liberi. Ci sono ancora  tante cose da fare, ma guardando gli occhi di questi fratelli pronti ancora a scendere in campo per colui che è linfa vitale, per colui che è forza e bellezza, sembrava di vedere tanti fari accesi pronti a dar luce lì dove vi sono le tenebre.

San Francesco affermava senza esitazione che il Signore gli aveva rivelato essere suo volere che lui fosse come un pazzo nel mondo. È con il riferimento a tale «pazzia» che si è conclusa la VI Leaders Conference, con la speranza e la possibilità di portare la pace e il dialogo e quindi la Parola di Dio lì dove Lui ci manda.

Con forza, gridando il proprio “Eccomi”, e facendosi responsabili dei fratelli che il Signore ha affidato loro e che ancora vorrà affidare, con l’augurio che il Signore possa sempre servirsi di questi suoi figli pronti a loro volta a farsi servi del fratello che Dio gli mette accanto, ognuno dei partecipanti è tornato a casa con il cuore colmo di gioia e con una frase di san Francesco che riecheggia dentro di loro: Cominciamo, fratelli, a servire il Signore, perché finora abbiamo fatto poco e con scarso profitto!

Francesca Aiello