Gesù ha impresso il sigillo alla nostra relazione

Il corso Aquila e Priscilla ha costituito per noi un capovolgimento totale della nostra visione sul cammino cristiano, sia individualmente sia, soprattutto, in quanto coppia di fidanzati.

Il corso Aquila e Priscilla – cammino settimanale di formazione per fidanzati proposto a Palermo dalla sede locale MGF – ha costituito per noi un capovolgimento totale della nostra visione sul cammino cristiano, sia individualmente sia, soprattutto, in quanto coppia di fidanzati. Prima dell’inizio di questa avventura, infatti, il nostro rapporto era  – e lo è tutt’ora – certamente basato sull’amore di Cristo, ma mancava ancora una consapevolezza più profonda su cosa potesse rappresentare il tempo del fidanzamento. Parole come “dialogo”, “ascolto reciproco”, “rapporto casto”, sembravano per noi superflue e associate a luoghi comuni, in special modo l’idea di purezza pre-matrimoniale. Il corso, d’altra parte, ha piano piano stravolto, senza forzature, come la goccia d’acqua erode pazientemente, nel tempo, la dura roccia, i nostri modi di vedere e soprattutto di vivere l’Amore di coppia come è gradito al Padre.

A questo riguardo, una tappa determinante del cammino intrapreso “sotto l’ombra” di Aquila e Priscilla, è stata quella vissuta al corso “Se ne prese cura”, tenutosi a Pergusa. Quei tre giorni hanno realmente manifestato in noi la presenza viva di Gesù nelle nostre vite e hanno impresso il sigillo alla nostra relazione. Per capire il significato di queste parole, bisogna fare qualche passo indietro nello spazio e nel tempo: chiesa di Santa Teresa d’Avila, Roma, sabato 25 marzo 2017. Quella mattina, passeggiando per le vie della “città eterna”, sentivamo, ciascuno in modo indipendente nel proprio cuore, il desiderio di entrare in una chiesa che appariva, ad un primo impatto, esteriormente anonima. Tuttavia, l’ingresso in quel luogo sacro stava per cambiare le nostre vite. Sulla navata sinistra, si apriva a noi la vista dell’altare dedicato a Santa Teresina del Bambin Gesù, figura particolarmente legata alla devozione delle nostre famiglie d’origine. Proseguendo nel percorso, sulla navata destra, un meraviglioso Crocifisso attirava la nostra attenzione; la bellezza di quello sguardo sofferente, ma dolce, sembrava volesse davvero comunicarci qualcosa di grande. Sicché, inginocchiati in preghiera davanti a quell’immagine di salvezza per chiedere al Signore di parlare ai nostri cuori, i nostri sguardi si rivolgevano verso un’esposizione fotografica allestita poco lontano dal Crocifisso. Immagini in bianco e nero accompagnate da cronistorie e didascalie, testimoniavano la vita di Ulisse e Lelia, coppia cristiana unita dal vincolo santo del matrimonio il 29 settembre 1930, proprio in quella chiesa. Leggendo tra le righe, i nostri cuori venivano colpiti da passi come: “… aperti alla vita hanno 5 figli…”, “… sono aperti alla fecondità, non solo verso i figli, ma anche nella carità verso il prossimo sia nella necessità materiale che spirituale…”, “I figli non li abbiamo per noi, ma per Dio… a Dio bisogna condurli”, “… la loro forza: la preghiera comune, l’Eucaristia e l’affidamento alla Vergine”. Subito i nostri sguardi si intendevano, riportando alla nostra mente il parallelismo con i santi Aquila e Priscilla e tutte le nozioni che avevamo appreso durante i consueti incontri settimanali a Palermo. Quella “Dio-incidenza”, così evidente ai nostri occhi in una chiesa a noi prima d’allora sconosciuta e visitata per una casualità, ci colmava di gioia e ci faceva provare una sensazione inspiegabile. In realtà, c’era poco di “inspiegabile”, poiché quelle emozioni, all’uscita dalla chiesa, venivano subito concretizzate nelle seguenti parole: “Claudio, devo dirti una cosa: voglio sposarti!”, a cui faceva seguito: “Si, decidiamo la data!”. E proprio quel giorno decidevamo di convolare a nozze il 25 giugno 2018.

 


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Il corso Aquila e Priscilla ha aperto i nostri occhi sull’importanza del fidanzamento, visto non più come un tempo “ordinario” da vivere prima del matrimonio, ma piuttosto come un periodo “straordinario” in cui prendersi cura l’uno dell’altro e coltivare l’amore sincero, facendo nostre le parole di S. Paolo:

«L’amore è sempre paziente e gentile, non è mai geloso.
L’amore non è mai presuntuoso o pieno di sé,
non è mai scortese o egoista,
non si offende e non porta rancore.
L’amore non prova soddisfazione per i peccati degli altri
ma si delizia della verità.
È sempre pronto a scusare, a dare fiducia,
a sperare e a resistere a qualsiasi tempesta.»

Claudio e Cristina

Per informazioni sul corso AQUILA E PRISCILLA rivolgersi alla sede MGF di Palermo: palermo@mgfsicilia.org