Domenica 6 Novembre P. Angelo Panzica ha festeggiato a Palermo i suoi cinquanta anni di vita sacerdotale quasi completamente spesi per la missione francescana dello Zambia.
Domenica 6 Novembre P. Angelo Panzica, frate minore conventuale di Sicilia, originario di Marianopoli (CL), ha celebrato presso la Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù alla Noce in Palermo i suoi cinquanta anni di vita sacerdotale quasi completamente spesi per la Missione francescana dello Zambia, ove ha operato per la sua gente senza sosta nei vari settori della sua poliedrica attività umanitaria, religiosa e sociale.
Ordinato sacerdote dal Card. Ruffini nel 1965, dopo aver compiuto la sua formazione nei seminari francescani di Sicilia, ancora giovanissimo, ha richiesto di realizzare la sua vocazione missionaria in terra d’Africa. Dopo adeguata preparazione e opportuno studio della lingua in Inghilterra, il 16 Aprile 1969 parte per la missione francescana della Rodesia del Nord, oggi Zambia, ove l’Ordine dei frati Minori Conventuali fin dal 1930 aveva aperto la sua missione e ove già operavano alcuni missionari della stessa Provincia conventuale di Sicilia.
Energico e forte come personalità e carattere, si è dedicato tutto alla Missione realizzando chiese, scuole, lebbrosari, case per convegni e ritiri e centro di spiritualità. A Lusaka, capitale dello Zambia, ha progettato e costruito una grandiosa Basilica capace di accogliere oltre 2000 fedeli con annessi locali per le varie attività religiose e sociali, mentre nella provincia del Copperbelt dello Zambia, nel territorio di St. Theresa, e nella vasta foresta, ha realizzato ben 15 chiese ove si recava saltuariamente affidando ai catechisti locali l’assistenza religiosa dei cristiani.
«La realizzazione di tante opere – afferma P. Angelo – è solo frutto della divina provvidenza». Tutti gli aiuti ricevuti per mezzo della Provincia francescana, nelle sue mani sono divenuti chiese, seminari, lebbrosari e scuole.
Nel maggio del 1989 l’allora Presidente della Repubblica Kenneth Kaunda, in riconoscimento del suo lungo servizio alla gente umile e povera del vasto Conpound di Chawama, conferiva al P. Angelo Panzica la più alta onorificenza dello Stato per i suoi meriti umanitari sia nel campo sociale che culturale. In precedenza erano stati decorati della stessa onorificenza altri due insigni missionari conventuali, Mons. Francesco Mazzieri, fondatore della missione e primo Vescovo di Ndola e il prizzese P. Giuseppe Scoma che in quaranta anni di vita missionaria ha realizzato nella sperduta foresta a sud di Solwezi il grande villaggio St. Francis con una molteplicità di opere: l’area abitativa per oltre un migliaio di persone, l’ospedale, il lebbrosario, le scuole, le officine per i vari servizi, gli impianti idrici e, addirittura, una pista aerea per l’atterraggio di aerei di pronto soccorso e una grande chiesa che, purtroppo, non ha potuto inaugurare, costretto a rientrare in Sicilia per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute.
Lo Zambia è la prima missione dei Frati Minori Conventuali in Africa, iniziata nel 1930. I primi frati provenivano dalla Provincia delle Marche, come anche il primo vescovo di Zambia, il Servo di Dio, Mons. Francesco Mazzieri. Negli anni seguenti si sono aggiunti numerosi altri frati provenienti da varie Province dell’Ordine (dall’Europa e dal Nord America), tra cui il P. Angelo Panzica e il compianto P. Giuseppe Scoma. Lo Zambia è diventato Provincia religiosa autonoma nel 1998 ed costituita attualmente da circa 130 frati distribuiti in 17 conventi (tra cui uno in Malawi – la missione della Provincia iniziata nel 2008), impegnati in molteplici attività: promozione vocazionale, formazione dei postulanti, novizi e chierici di filosofia, pastorale parrocchiale (20 parrocchie in 3 diocesi), attività di mass-media (pubblicazione di due riviste e una tipografia di fama nazionale), attività educativa e caritativa rivolta verso i poveri. La lingua ufficiale nel paese è l’inglese, anche se nella pastorale si usano varie lingue locali, della famiglia Bantu (es. bemba, nyanja, kaonde, lunda, tumbuka, etc.).