Fra’ Luigi Lo Verde, una vocazione alla santità

Papa Francesco ha approvato la promulgazione del decreto della Congregazione per le Cause dei Santi che riconosce le virtù eroiche del confratello siciliano, frate minore conventuale, fra’ Luigi Lo Verde. A seguito di questo decreto, viene attribuito al servo di Dio fra’ Luigi Lo Verde il titolo di Venerabile.

Papa Francesco il 14 giugno 2016 ha approvato la promulgazione del decreto della Congregazione per le Cause dei Santi che riconosce le virtù eroiche del confratello siciliano, frate minore conventuale, fra’ Luigi Lo Verde. A seguito di questo decreto, viene attribuito al servo di Dio fra’ Luigi Lo Verde il titolo di Venerabile.

Le origini

Il Servo di Dio nacque il 20 dicembre 1910 a Tebourba presso Tunisi da genitori palermitani lì residenti; ultimo di dodici figli, fu battezzato il 1° gennaio del 1911 con il nome di Filippo.
Dopo pochi mesi la famiglia fu costretta a lasciare la Tunisia e rientrare a Palermo, dove Filippo poté trascorrere l’infanzia e la fanciullezza in un ambiente familiare profondamente religioso.
Pur essendo come tutti i bambini vivace, amante dei giochi, scherzoso e monello, da ragazzo Filippo avvertì subito il dono divino della vocazione religiosa e quando i genitori pensarono di avviarlo al seminario diocesano, egli dichiarò apertamente “Voglio farmi sacerdote religioso; nel mondo io non ci voglio stare. Mi faccio religioso per farmi santo”.

Entra nel seminario francescano

A 12 anni fu accolto dai Frati Minori Conventuali; consolidando la sua formazione cristiana e aumentando la vita interiore e vocazionale nei seminari francescani di Mussomeli (Caltanissetta) e Montevago (Agrigento).
A 16 anni era già in grado di sperimentare “sovrumane dolcezze” e “tremende battaglie”, maturando sempre più il desiderio di dedicare tutta la sua vita a Gesù.
Padre Pellegrino Catalano che fu suo direttore e guida spirituale, dichiarò che il giovane Lo Verde, che assunse il nome di religione di Luigi, “fu sempre modello della virtù religiosa e spiccavano in lui l’obbedienza illimitata, la semplicità quasi infantile, l’amore alla santa Eucaristia, alla Croce, alla Vergine Madre; quanti l’avvicinavano e lo vedevano, anche secolari, ne restavano ammirati”.

La malattia

Ma a già a 16 anni, nella primavera del 1926 si rivelarono i primi avvisi di una forte anemia, che gli procurava cefalee e gli rendeva difficile l’applicazione allo studio; la malattia ebbe fasi alterne fino a condurlo prematuramente alla morte.
La momentanea miglioria gli consentì di entrare nel noviziato il 7 dicembre 1926 con il nome di fratel Luigi e l’8 dicembre 1927, un anno dopo, emise la professione religiosa.
Riprese gli studi per il sacerdozio e in una sua lettera del 4 luglio 1928 si lamentava di essere un ‘deserto di aridità spirituale’, che metteva a dura prova il suo fervore e la sua costanza; superò il periodo critico aggrappandosi all’Eucaristia, come gli suggeriva il padre spirituale.
Nel novembre 1928 lasciò Mussomeli e si trasferì al Collegio francescano di Noce in Palermo, per portare a termine gli studi filosofici. Purtroppo fu colto nuovamente dall’anemia con i dolorosi sintomi delle cefalee e l’inappetenza; si riprese un poco nell’estate del 1929, trascorrendo le vacanze a Mussomeli e in famiglia, dove l’aria buona e l’affetto familiare lo ritemprarono nel corpo e nello spirito.
Nell’ottobre 1929 riprese gli studi e iniziò il corso di teologia presso il Seminario arcivescovile di Palermo, pur riuscendo a completarlo a malapena, non poté però presentarsi agli esami a causa del riacutizzarsi della malattia.
Nei due anni successivi si sottopose a vari tentativi terapeutici ma senza esito favorevole; in tanta incertezza e sofferenza ebbe due momenti di grande gioia: la tonsura clericale il 28 febbraio 1931 e i primi due Ordini Minori il 30 maggio 1931.

Con Gesù e Maria a soli 21 anni

In autunno, il 15 ottobre mentre si trovava a casa per una breve visita ai genitori, si sentì svenire e fu costretto a mettersi a letto, da dove non si alzò più.
Ormai cosciente dell’inutilità delle cure, frate Luigi Lo Verde si affidò a Dio con piena adesione alla Sua volontà e con una grande serenità. La lunga e fastidiosa malattia, divenne gioiosa offerta e configurazione a Cristo sofferente, intessuta di ardenti invocazioni.
Dopo aver ricevuto il Santo Viatico e l’unzione degli infermi, esclamò “Com’è dolce il passaggio per il Cielo”. Morì santamente nella sua casa di Palermo il 12 febbraio 1932 a soli 21 anni; le sue spoglie riposano dal 16 maggio 1992, nella chiesa parrocchiale del S. Cuore di Gesù alla Noce in Palermo.

Il processo canonico per la beatificazione

L’inchiesta diocesana fu istruita dal 30 marzo 1985 al 19 ottobre 1988 presso la curia diocesana di Palermo; la sua validità giuridica fu riconosciuta dalla Congregazione il 21 febbraio 1992. La Positio (completata nel 1997) fu discussa l’8 maggio 2014 dal Congresso Peculiare dei Consultori Teologi, che vi hanno visto provata l’eroicità delle virtù dopo la risposta della Postulazione ai loro quesiti; mentre i Cardinali e Vescovi lo hanno fatto nella Sessione Ordinaria del 17 maggio 2016.
Con il decreto di Papa Francesco il Servo di Dio può essere ora invocato con il titolo di Venerabile. Siamo tutti invitati a invocarne l’intercessione perchè si possa arrivare presto alla sua beatificazione.

Per maggiori informazioni e per ricevere materiale bibliografico e devozionale sul Venerabile fra’ Luigi Lo Verde, rivolgersi a:

Vice-Postulazione delle Cause dei Santi
Convento S. Cuore – Via Noce, 126
90135 Palermo

tel: 091/6833737 – 6899788 – 6826282
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